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La dietetica di Ildegarda per affrontare l’inverno

La dietetica di Ildegarda per affrontare l’inverno

“Tu sei ciò che mangi”. Con queste parole, Ildegarda di Bingen fissa una delle sue regole auree che prevede l’adozione, nella quotidianità, di un’alimentazione equilibrata, una specie di dietetica della felicità. Un regime alimentare che cambia con l’alternarsi delle stagioni, prediligendo di volta in volta cibi differenti, poiché i bisogni nutritivi cambiano anche in funzione del clima ovvero della temperatura e del grado di umidità/secchezza. Il clima, infatti, è uno dei fattori che determinano la fisiologia del nascituro e influenzerà il mantenimento dello stato di salute per tutta la vita. 

Per questo motivo Ildegarda sottolinea la necessità di consumare, in inverno, cibi caldi e secchi, che nutrirebbero particolarmente fegato ed intestino, sottoposti in questo periodo a maggiori sforzi organici ed energetici. Sono da prediligere cibi cotti, anche a lungo, che richiamano un minor calore digestivo nella zona dello stomaco ed evitano di raffreddare le estremità e le altre membra. Altro punto fondamentale per Ildegarda è l’uso delle spezie che deve essere ragionato e non casuale.

Ad esempio si andranno a privilegiare quelle che stimolano la produzione di calore nel corpo e che ‘seccano’ gli umori umidi. Infatti la mistica del Reno ci  raccomanda di accompagnare spesso le nostre pietanze con spezie come lo  zenzero, la galanga, il cumino nero, il pepe, la cannella, la noce moscata, i chiodi di garofano e la salvia. La Badessa di Bingen nelle sue opere scrive solo di tre pasti: “la colazione”, “a mezzogiorno” e “di notte”.

Secondo S. Ildegarda, una buona giornata inizia con un pasto caldo, “in modo che lo stomaco si scaldi“. Con una colazione calda, infatti, lo stomaco si porta alla “temperatura di esercizio”, altrimenti fa molta fatica a riscaldarsi e questo comporta un dispendio di energie e senso di  affaticamento. In ogni caso, per la mistica, sembra più sano non appesantire costantemente l’apparato digerente con piccoli snack, ma è importante anche mantenere dei periodi di riposo per il metabolismo. 

Le proprietà curative del farro per Ildegarda

Il regime alimentare ildegardiano si basa sulla ‘viriditas’ o energia vitale, che si trova nascosta nella natura. Questa energia è in grado di mantenere in vita e di rigenerare giornalmente le nostre cellule e il nostro organismo. Il suo segreto curativo si trova, ad esempio, concentrato nel farro,  uno degli alimenti con maggiori proprietà curative secondo il regime ildegardiano. Dice ildegarda: “il farro è il cereale migliore, poiché esso riscalda e ingrassa, è di alto valore e più leggero di tutti gli altri cereali. Chi mastica il farro, si procura una buona carne. Rigenera il sangue, rilassa l’animo e rende l’uomo più allegro. In qualsiasi modo sia preparato, sia come pane che come altro cibo, il farro è buono e ben digeribile”. 

Il farro è un cereale antichissimo e da sempre molto diffuso nelle nostre regioni. Nel Medioevo esso era considerato come la specie più preziosa tra i cereali, in quanto garantisce a tutto l’organismo un afflusso costante di energia. Nella digestione gli idrati di carbonio sono decomposti lentamente,  molecola per molecola, ridotti completamente nel corpo in diossido di carbonio e in acqua e sono facilmente eliminati senza residui. Con il rifornimento regolare di energia che assicura il farro, il corpo si sente equilibrato e avvolto in un senso di calore dalla testa fino ai piedi. 

Il regime ildegardiano è semplicemente saporito e non richiede delle tabelle complicate di calorie, di vitamine e di oligoelementi.  È completo e contiene tutto ciò di cui il corpo ha bisogno per vivere, non è necessario infatti prendere un supplemento di vitamine e di minerali.  La dietetica ildelgardiana usa alimenti come la verdura, la frutta di stagione e ogni alimento se genuino, conferisce il corretto apporto di nutrienti.

Per Ildegarda ogni creatura è utile per la salute dell’uomo e ha una sua specifica “subtilitas” cioè un valore curativo conferito da Dio stesso alle piante, ai frutti, agli  animali e ai pesci: in base alla sottigliezza noi possiamo distinguere ciò che è buono da ciò che è dannoso. La subtilitas è legata alla viriditas ovvero è attivata alla forza vitale che lega tutti gli esseri creati , partecipando ognuno in modo autentico all’equilibrio dell’intero macrocosmo.

Gli alimenti saranno utili all’uomo in funzione del suo temperamento, del clima e della stagione. Tutti gli alimenti caldamente raccomandati da Ildegarda hanno un’azione rigeneratrice per la  conservazione della salute, per rendere l’uomo capace di grande rendimento e per garantire la purificazione cellulare dalle sostanze che causano stanchezza.

Le bevande benefiche: i tè, la birra e il vino

Ildegarda raccomanda sempre di bere durante i pasti. Quando l’uomo mangia se non bevesse di tanto in tanto si sentirebbe pesante intellettualmente e fisicamente.  Egli non potrebbe avere un buon umore sanguigno e neppure una buona digestione. Se però l’uomo bevesse troppo mangiando, questo provocherebbe una cattiva inondazione degli umori del suo corpo in modo che essi verrebbero diluiti.

Ildegarda consiglia di bere il tè al finocchio, un infuso sano al cento per cento, soprattutto quando gli si aggiunge succo di limone, miele e zucchero candito. Raccomanda anche il tè di melissa, di rosa canina e di salvia. Quest’ultimo è spiccatamente efficace per tutti i dolori e le malattie delle vie urinarie. 

Per Ildegarda la birra è considerata la bibita, ma il vino è già un rimedio. La birra fa crescere le diverse parti del tessuto dell’uomo e a causa della forza della bontà di questo succo di cereali, gli conferisce un bel colorito sul viso. L’acqua pura invece lo indebolisce e alle volte può causare una formazione di muco nei polmoni se non è sano, poiché l’acqua è debole e non ha molto valore. Se però l’uomo è sanissimo anche se beve l’acqua non gli farà male. Il vino, invece, stimola la circolazione sanguigna. Tuttavia, prima di bere del vino bisognerebbe aggiungere un po’ di acqua, soprattutto se è molto forte, basta una goccia, oppure immergervi un po’ di pane. 

Quando si beve un vino speciale e forte, esso stimola dannosamente le vene e il sangue dell’uomo, poiché attira a sé gli umori e tutta l’umidità che si trova nel corpo umano (…).  Se dunque una persona desidera bere un vino specialmente forte, deve mescolarlo con l’acqua, in modo che la sua forza, il suo colore, siano temperati ed equilibrati”. 

Secondo Ildegarda, tuttavia, bere troppo non è salutare perché innesca un’ “inondazione tempestosa” dei succhi corporei ed i succhi buoni nel corpo sarebbero diluiti troppo. In inverno  consiglia di bere vino o birra e (se possibile) non bere acqua, “…perché le acque non sono sane in questo periodo dell’anno a causa dell’umidità della terra”. 

La forza del castagno, utile per allontanare le debolezze dell’uomo

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La castagna è come il finocchio e il farro: assolutamente salutare in tutte le sue parti. Le castagne contengono tannino e bioflavonoidi che eliminano lo stress (catturano i radicali) e che riparano i vasi sanguigni (vitamina P).

Ildegarda nel suo “Physica” consiglia la castagna con riferimento a qualsiasi condizione di debolezza e anche in caso di immunodeficienza. Le castagne, maturando ad altezza molto elevata, immagazzinano una grande quantità di energia solare sotto forma di biofotoni. Per questo motivo negli scritti di Ildegarda si legge:

Il castagno è molto caldo e ha una grande forza mescolata al suo calore: è l’immagine della discrezione.  Ciò che è in lui, compresi i frutti, è utile contro tutte le malattie che attaccano l’uomo. (…) Chi ha male al cuore, al punto che non ha più forza e diviene triste, mangi spesso delle castagne crude: il loro succo si scioglierà nel suo cuore come fosse strutto e quell’uomo ritroverà forza e riceverà gioia.
Chi ha male al fegato triti spesso delle castagne, le metta nel miele e le mangi spesso con quel miele: il suo fegato sarà guarito. Chi invece ha male alla milza arrostisca spesso delle castagne e le mangi tiepide: la sua milza si riscalderà e comincerà a guarire”.

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