Ildegarda di Bingen, una sapienza senza tempo.

Dalla musica alla linguistica, dai libri alle profezie, dalla filosofia ai rimedi naturali, Ildegarda di Bingen,  genio eclettico vissuto durante il primo secolo dell’anno 1000, ha dato un enorme contributo alla cultura del suo e ora del nostro tempo.

Ildegarda di Bingen: un genio eclettico e poliedrico per un modello di benessere senza tempo.

Ildegarda di Bingen è stata un genio eclettico, multiforme e originalissimo, soprattutto per la sua epoca. Santa e Dottore della Chiesa Universale, Ildegarda ci ha lasciato un sapere profondo e autentico in varie discipline e possiamo ricordarla come: 

• mistica
• scrittrice
• veggente
• musicista
• drammaturga
• linguista
• filosofa
• poetessa
• consigliera politica
• profetessa
• naturalista
• farmacista
• guaritrice

   

Il suo sapere e la capacità di leggere il legame visibile e invisibile tra Uomo e Creato l’hanno resa in grado di creare un modello di benessere che permette il dialogo tra tutte le discipline che si occupano dell’uomo: scienza, filosofia, teologia, scienze umanistiche, psicologia, perché la salute è un equilibrio dinamico tra dimensioni fisica, sociale, psicologica, spirituale, ambientale.

Perché la musica per lei ha avuto un ruolo fondamentale?

Per far conoscere il messaggio inviatole da Dio, insieme alle parole dei suoi scritti, delle sue predicazioni e alle vivide immagini delle sue visioni Ildegarda utilizza la musica. Lo considera strumento sublime poiché parla direttamente all’anima dell’uomo, risvegliando la componente divina che è in lui, in quanto lo rimanda al ricordo dell’armonia primordiale di cui godette prima del peccato originale.

 Il canto e la musica umana – dice Ildegarda – sono una risonanza del paradiso benevolmente concessa da Dio, sono un’eco del suono originario di Dio Uno e Trino. La musica risveglia nell’uomo la nostalgia del paradiso.

 Il mondo circostante è attraversato dai suoni musicali

Santa Ildegarda percepiva il mondo circostante, il mondo visibile e quello invisibile, il mondo naturale e quello soprannaturale, come realtà continuamente attraversate dai più svariati suoni musicali.

 La Badessa di Bingen era interamente pervasa dalla musica. Tutto per lei risuona e ogni cosa, ogni essere ha un suo suono proprio che armonicamente si inserisce nella grande sinfonia della creazione e della salvezza. Il libro dei canti è intitolato “Symphonia Harmoniae Celestium Revelationum“.

Ordo Virtutum, opera pedagogica simbolo di libertà

L’Opera intitolata “Ordo Virtutum” è invece un dramma musicato a sfondo morale, di ambiente monastico. In realtà anche quest’opera, come altre di Ildegarda, è difficile inserirla in una categoria.

L’Ordo Virtutum è un esempio concreto della volontà di Santa Ildegarda di formare personalità libere, responsabili, socialmente attive, impegnate nella costruzione del bene comune. 

È un’opera pedagogica dove il concetto di libertà si esprime ancora una volta, nello scambio responsabile con l’ambiente ovvero con la comunità. 

Libertà è l’affermazione dell’Essere sull’avere, dell’ascolto interiore ma soprattutto è esaltazione del proprio talento in grado di essere valorizzato solo attraverso un rapporto “virtuoso” con l’altro. 

Ildegarda linguista, la creazione della lingua ignota

Ildegarda fu anche l’autrice di una delle prime lingue artificiali di cui si abbiano notizie, la Lingua Ignota (“sconosciuta”), da lei utilizzata probabilmente per fini mistici. Essa utilizza un alfabeto di 23 lettere, definite ignotae litterae. 

Nel XIX secolo alcuni credevano che Ildegarda avesse ideato il suo linguaggio per proporre una lingua universale che unisse tutti gli uomini (per questo motivo Santa Ildegarda è riconosciuta oggi come la patrona degli esperantisti). 

Più probabile è che la Lingua Ignota fosse un linguaggio segreto simile alla sua musica di cui lei ebbe conoscenza per ispirazione divina. Certo è che la Lingua Ignota di Ildegarda di Bingen, ideata nel XII secolo, può essere considerata una delle più antiche lingue artificiali oggi conosciute.