L'acqua e il lago
L’acqua e le mie emozioni
Ho sempre amato l’acqua, è il mio elemento, eppure lo temo. Non posso vivere lontano dall’acqua: sono nata e vissuta in un paese sui bordi del Ticino, vivo e lavoro guardando tutti i giorni l’acqua del lago Maggiore.
Ogni alba, ogni tramonto, meraviglie sempre diverse, riflesso delle mie emozioni, del mio amore per la natura e la vita.
L’acqua mi attira forse per la sua forza, la sua potenza e nello stesso tempo per la sua flessibilità, per la capacità di penetrare delicatamente negli spazi, di ammorbidirli, di plasmarli.
Scorre, ed ogni punto di questo flusso non è mai uguale a se stesso. Un divenire continuo, armonico, potente, inarrestabile, silenzioso o dirompente come sono le nostre emozioni che più sono vissute nell’ascolto, più nutrono.
L’acqua non si può arrestare come non si può fermare la vita, il divenire: l’acqua ha sempre una direzione precisa. Non importa se incontra ostacoli, li aggira o li penetra, ammorbidendoli e trasformandoli fino ad arrivare alla meta, al mare.
Così va vissuta la vita, seguendo un fluire che ci viene dettato dal cuore, dall’intuito, fino ad arrivare al mare della realizzazione personale.
Anche Ildegarda viveva vicino al fiume Reno e nel libro “Causae et Curae” dedica numerose pagine all’acqua e alle differenze delle acque. E’ la luna per Ildegarda, ad influire sulla nostra salute, sull’equilibrio e il fluire degli umori: la luna regola l’umidità del corpo.
Carl Gustav Jung padre della psicologia analitica ha sempre vissuto vicino all’acqua e come lui stesso scrive, guardare l’acqua gli permetteva di arrivare più facilmente in contatto con il suo inconscio.
Forse è questo quello che provo: riesco ad ascoltarmi, ad isolarmi catturata dallo spettacolo della natura e rispettosa della sua grandezza: l’acqua evoca in me il senso di appartenenza al Tutto e nello stupore che si rinnova ad ogni sguardo, temo di non essere all’altezza di tale meraviglia.
Sabrina Melino