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Il vino, una bevanda che rinnova il rapporto tra la terra e l’uomo

Il vino, una bevanda che rinnova il rapporto tra la terra e l’uomo

Lo chiamano il “nettare degli dei”, ed è una passione che accomuna tantissime persone, varca confini e riunisce in nome della convivialità, sin dai tempi antichi. Si potrebbe dire che tra il vino e l’uomo c’è un rapporto ancestrale che si intreccia nei tralci delle vigne e nella nascita dei grappoli d’uva che poi si trasformano.

In effetti al vino, oltre ad essere una bevanda buonissima, da degustare e bere durante i pasti sempre in quantità moderate, da sempre sono riconosciute innumerevoli proprietà benefiche per la salute dell’uomo. Proprietà di cui era a conoscenza Santa Ildegarda di Bingen che aveva riconosciuto nella vite un potere miracoloso per mettere in fuga umori nocivi che annebbiano la vista e le percezioni, e per placare anche gli stati d’ira.

A dimostrazione dell’importanza che Ildegarda dava al vino, molti dei suoi rimedi e nello specifico gli elisir, hanno come ingrediente comune e imprescindibile questa bevanda confermando che si tratta a tutti gli effetti di un ingrediente attivo e con specifiche proprietà terapeutiche sinergico all’azione delle piante in esso miscelate. 

I benefici del vino sulla salute

Numerosi sono i principi attivi benefici presenti nel vino. Quello rosso in particolare è ricco di polifenoli con attività antiossidante, resveratrolo e quercetina. Recentemente si è scoperto che la molecola del resveratrolo, presente nella buccia dell’uva, aiuta a prevenire il cancro del colon e a ridurre il colesterolo dannoso. Alcuni studi ipotizzano che il resveratrolo possa agire come un ormone attivando il recettore degli estrogeni ed è in grado di alleviare i dolori articolari prevenendo il danneggiamento della cartilagine.

La molecola del resveratrolo riduce la resistenza all’insulina divenendo un valido supporto nella cura del diabete. Il resveratrolo ha un’attività antiossidante, antimicotica, antinfiammatoria, aiuta la fluidificazione del sangue e svolge un’azione protettiva nei confronti del declino cerebrale. Le proantocianidine, presenti prevalentemente nei semi, svolgono un’azione protettiva contro le malattie croniche, mentre la quercetina ha un’importante azione antinfiammatoria, antiossidante e di protezione verso le malattie cardiache. Infatti centinaia di studi hanno recentemente dimostrato che il consumo moderato di vino (soprattutto rosso) è collegato ad una riduzione del 25-40% del rischio di malattie cardiache.

Infatti berne con moderazione riduce la possibilità di avere un ictus, migliora il livello di colesterolo nel sangue e, soprattutto, diminuisce il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson. Il vino di qualità superiore risulta essere un valido complemento dietetico in terapia. 

È utile come:

  • stimolatore del rendimento muscolare e della funzione respiratoria;
  • blando agente antibatterico;
  • stimolante della secrezione gastrica
  • stimolante dell’appetito e contro l’anoressia;
  • stimolante sul sistema nervoso e sulle attività psichiche;
  • modesto vasodilatatore grazie ai polifenoli;

Ildegarda di Bingen e il vino

La mistica del Reno aveva incluso il vino nella sua dietetica, come un elemento fondamentale anche nei periodi di digiuno, di purificazione. Tutto questo perché tale bevanda, proveniente da una pianta prodigiosa come la vite era un mix di calore ed umidità. Scriveva Ildegarda di Bingen in “Causae et curae”, “la vite ha un calore igneo e dell’umidità, ma il suo fuoco è così forte che la sua linfa prende un altro sapore, simile a quello di altri alberi e di altre piante. Quel grande fuoco secca il legno della vite a tal punto da renderlo completamente differente dagli altri.

La vite è legno strappato dalla terra ed è fatta più a somiglianza degli alberi che delle piante. Poiché la terra, prima del diluvio, era fragile, non produceva del vino. Quando però il diluvio l’umidificò e la fortificò, essa produsse del vino, poiché la terra attuale sta alla terra prima del diluvio come l’arenaria sta alla terra attuale”. E ancora, la Badessa dottore della chiesa indicava il vino anche come un toccasana per gengive e denti irritati, e come cura prodigiosa per ulcere e lesioni sul corpo, consigliando rimedi naturali a base di questa bevanda. 

“Chi ha le gengive che marciscono e i cui denti sono deboli metta nel vino della cenere calda, come se volesse farne una liscivia, e con quel vino si lavi i denti e le gengive. Lo faccia spesso: le gengive guariranno e i denti si rafforzeranno. Se i denti sono sani, quella lozione farà loro bene e diventeranno belli. Se qualcuno ha delle ulcere sul corpo o ha ricevuto una ferita, costui aggiunga un terzo d’olio d’oliva a un vino buono e puro.

Quando l’ulcera o la ferita, al secondo o al terzo giorno, cominciano a marcire o ad annerire, faccia scaldare moderatamente quel vino oleoso, v’intinga una benda di lino e con quella curi l’ulcera o la ferita, fino a quando la putredine diminuirà. Se l’ulcera o la ferita sono piccole, intinga una penna in quel vino oleoso freddo e non riscaldato e con quella purifichi dolcemente l’ulcera o la ferita, fino a quando la putredine diminuirà”. 

Thesaura Naturae incontra Michele Satta e la sua passione per il vino compimento del rapporto tra uva e uomo

Ci racconta il suo rapporto con il vino e la terra Michele Satta, proprietario dell’omonima azienda vinicola toscana, situata a Castagneto Carducci. “La passione per il vino è nata in primo luogo dall’incontro in Toscana con la civiltà contadina che ha suscitato in me passione per tutto ciò che è frutto della terra e del lavoro dell’uomo.

Poi il fascino che ha suscitato in me l’espressione di un gusto sempre unico, dal suo svolgersi nel tempo che nel vino è il compimento del suggestivo rapporto tra uva e uomo”. “Tanti sono i benefici che questa bevanda può portare – spiega Satta –  aiuta il buon umore, una giusta digestione, permette di usare energia pulita e costringe alla moderazione e all’uso del libero arbitrio. Tutto questo, però, a patto che sia sincero e genuino”.

E certamente di alta qualità era il vino di Ildegarda che veniva prodotto dai vigneti intorno al suo monastero con cui nutriva anche spiritualmente la propensione a quella giusta misura, la discretio, madre di ogni virtù.

(1) Psychopharmacology. 2019 Apr;236(4):1385-1399.Epub 2019 Jan 4. Resveratrol ameliorates estrogen deficiency-induced depression- and anxiety-like behaviors and hippocampal inflammation in mice. Tianyao Liu, Yuanyuan Ma, Ruiyu Zhang, Hongyu Zhong, Lian Wang, Jinghui Zhao, Ling Yang, Xiaotang Fan.

(2) Biomed Pharmacother 2020 May;125:109767. doi: 10.1016/j.biopha.2019.109767. Epub 2020 Feb 12. A review on the potential of Resveratrol in prevention and therapy of diabetes and diabetic complications.
Dan-Dan Huang
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(3) Neurochem Res 2020 May;45(5):989-1006. doi:
10.1007/s11064-020-03007-0. Epub 2020 Mar 11. Research Progress on Alzheimer’s Disease and Resveratrol  Yan Yan 1, Huihuang Yang 1, Yuxun Xie 1, Yuanlin Ding 1, Danli Kong 2, Haibing Yu 3

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