Carrello

Il potere del colore verde: la viriditas di Ildegarda.

Il potere del colore verde: la viriditas di Ildegarda.

“Dal luminoso verde sono stati creati cielo e terra e tutta la bellezza del mondo.” Ildegarda attribuisce grande importanza al colore verde.

Complementare al rosso, il colore verde trae origine dalla combinazione di due dei tre colori primari, il giallo e il blu. Si colloca nel centro dello spettro luminoso e ha una funzione di equilibrio tra i colori caldi e quelli freddi.

Rappresenterebbe dunque meglio la discretio, la giusta misura, la madre di ogni virtù, per Ildegarda.

Sin dall’antichità, il verde è vissuto come simbolo benefico di energia e salute. Ne sono un esempio la Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto o le antiche divinità celtiche della creazione, spesso raffigurate vicino a imponenti alberi verdi e sacri. E ancora, lo ritroviamo fino ai giorni nostri nel simbolo della croce con caduceo come estrema sintesi della costante ricerca della salute.

Il verde ha da sempre affinità con la natura e la sua luce è legata al rinnovamento, ma anche alla stabilità, alla giovinezza, allo sviluppo, alla speranza e alla fertilità.

Al negativo, è correlato all’invidia, all’inesperienza e all’immaturità. Nel Medioevo, infatti, un cavaliere verde era considerato un neofita nell’arte della cavalleria.

Per i buddisti, questo colore rappresenta la vita. 

La luce verde infonde armonia, comprensione. Ha vari significati in base alla gradazione: prosperità, successo, solidarietà, adattabilità oppure falsità e slealtà. Un eccesso di verde in tutte le sue forme denota individualismo, indipendenza, concretezza e logica.

Il potere curativo del verde

Le sensazioni di distensione, di benessere e salute del corpo indotte dal colore verde attivano una reazione biochimica e fisiologica, che si trasforma in un’emozione e può influenzare la risposta cognitiva e comportamentale della persona. 

Il sistema limbico, governato dall’amigdala, archivia le nostre memorie emozionali create dal costante dialogo che si crea, nel caso dei colori, con i fotorecettori visivi.

Le sensazioni recepite osservando il colore verde sono rielaborate dal cervello attivando il sistema parasimpatico e vengono associate ad altre sensazioni di rassicurazione, affidabilità, benessere ed equilibrio.
La risposta della persona è uno stato di controllo della situazione, tranquillità, fiducia e più apertura al dialogo e all’ascolto di se stessa e degli altri.

Agisce riequilibrando le energie e questo è evidente nel costante bisogno delle persone di immergersi nella natura per ritrovare pace e armonia.

Il verde ha proprietà antisettiche e disintossicanti. Per tali ragioni, trova indicazione nelle calvizie, cefalee, emicranie, palpitazioni, riequilibrio generale, sciatalgia, insonnia e stress.
È usato in tutte le proliferazioni anomale a livello cutaneo: verruche, nei, tumori. È invece controindicato nelle depressioni e nell’astenia perché ha un effetto sedativo.

Il verde negli ambienti
Il verde è consigliato per le camere da letto o per le aule scolastiche.

L’abbigliamento verde
Chi lo indossa cerca l’equilibrio e la riflessione. Il suo effetto è rilassante e rinfrescante, quindi suggerito in caso di emicrania o insonnia.

Il verde e l’energia verdeggiante di Ildegarda

“Dal luminoso verde sono stati creati cielo e terra e tutta la bellezza del mondo.”

Ildegarda attribuisce grande importanza al colore verde associandolo alla nozione di “viriditas” – “viridità” – che significa vigore, verde giovanile, potere della creazione, dell’efflorescenza, della fruttificazione, della fecondazione e della rigenerazione.

Per gli occhi interiori della mistica, capaci di scrutare l’invisibile, tutta la creazione e, di conseguenza, tutta l’umanità, è un flusso di linfa verde divina sempre zampillante.

Secondo lei, Cristo viene per comunicare una sovrabbondanza di verde all’essere umano “rimpicciolito e avvizzito” dopo l’espulsione dal paradiso, perché la Parola, dice, è “verdeggiante” e, dunque, pienezza creatrice.

È lo Spirito ad infondere la forza vitale verdeggiante  a tutto il creato e Ildegarda sente Dio dirle: “Io sono il vento che nutre di verde tutto ciò che è”

Così è anche, per Ildegarda, la Madre di Cristo, la “Vergine tutta verde” (Viridissima Virgo), “il più verde dei rami verdi”.

Il colore verde è quindi correlato all’infinita fecondità di Dio. Chi si apre all’azione divina partecipa costantemente alla sua “viridità”. 

È parte del Tutto, senza separazione, e permette di mantenere la coesione tra anima e corpo, creando inte­rezza.

In Causae et Curae leggiamo: “Tramite il sapere del suo intelletto e con spirito di contrizione, (l’anima) incalza il corpo, perché riconosce che la sua condotta non è buona. Così essa torna a fare verdeggiare il corpo inaridito at­traverso l’umidità della grazia divina”.
In questi termini ci descrive il potere che abbiamo di autoguarirci, un processo attivato mediante il recupero dell’energia verde della Viriditas.

Cosa simboleggiava il verde nel Medioevo

Nel Medioevo, il colore verde simboleggiava la rinascita, la vita, la vita eterna spirituale, la natura e la primavera.

Il mistico e teologo del XII secolo Ugo di San Vittore credeva che il verde fosse il “più bello di tutti i colori” e un “simbolo della primavera e un’immagine di rinascita”. 

La sua teoria fu supportata da Guglielmo d’Alvernia. Egli disse che il colore “si trova a metà strada tra il bianco, che dilata l’occhio, e il nero, che lo fa contrarre”, creando una sensazione di calma, soprattutto se visto in grande distesa. 

I monaci benedettini trassero grandi benefici dal verde prato che curavano con dovizia nel giardino del chiostro. Era infatti utilizzato come luogo di preghiera, studio, relax e meditazione. 

Ugo di Fouilloy, il chierico del XII secolo e contemporaneo di Ildegarda disse: “L’erba verde che è nel mezzo del chiostro materiale rinfresca gli occhi chiusi e ritorna la loro voglia di studiare. È proprio la natura del colore verde che nutre gli occhi e ne preserva la vista”. Lo stesso concetto fu ripreso da Ildegarda quando era solita consigliare di guardare il verde trascorrendo del tempo nella natura fino a far diventare lucidi gli occhi.

I benedettini erano soliti tenere accanto a sé mentre studiavano uno smeraldo, utile per riposare la vista e usato altresì contro il mal di cuore, di testa e di stomaco. Era sufficiente guardarlo e recitare una preghiera.

Da brava benedettina, Ildegarda aggiunge: “Colui che soffre violentemente di mal di testa tenga uno smeraldo davanti alla bocca e lo inumidisca e riscaldi col suo alito e strofini la pietra così inumidita sulle tempie e la fronte. Poi metta la pietra nella bocca per poco tempo e andrà meglio.”

La sua intuizione ritrova corrispondenza anche nella medicina tradizionale cinese, la quale insegna che sulle tempie passa il meridiano di vescica biliare, che è correlato all’elemento Legno, di colore verde.

In conclusione, il simbolismo del verde è valido ancora oggi: sappiamo che una dieta sana è ricca di verdure verdi e le città migliorano la vita dei loro residenti piantando alberi e creando maggiori spazi verdi.

Forse, la soluzione a tanti nostri problemi potrebbe essere trovare un po’ di “verde” nella propria vita quotidiana per riconnetterci con l’energia primigenia del Tutto.

Segui l'energia anche su

Copyright 2010-2021 Inemar Srl Tutti i diritti riservati Thesaura Naturae® è un marchio registrato Capitale Sociale € 10.000,00 I.V. CF/PI 02223240033
REA NO-0222945