L’agata ci induce a lasciar andare ciò che non possiamo controllare e avere calma per riappropriarci della nostra vita.
Presente naturalmente in tanti colori, l’agata è un cristallo diffusissimo che appartiene alla famiglia dei quarzi, ma è una varietà di calcedonio.
Si definisce agata quando è “a strisce”, dovute alla formazione in ambiente idrotermale, grazie alle rocce vulcaniche povere in silicio. Questo minerale si raccoglie nelle bolle d’aria presenti dentro la pietra e così permette la formazione di piccoli cristalli che si depositano sulle pareti della cavità. A loro volta portano alla colorazione striata.
Il suo nome deriva dal fiume Acate, in Sicilia, dove furono trovate per la prima volta le agate.
In che modo l’agata agisce sul piano fisico
In litoterapia, l’agata è impiegata per rafforzare il sistema immunitario, per agevolare l’eliminazione delle tossine e per la rigenerazione dell’organismo, in quanto lo protegge dalle infiammazioni.
Santa Ildegarda scrive dell’utilità della pietra d’agata a chi soffre di umori nocivi che causano epilessia e sonnambulismo.
Nella moderna cristalloterapia, in effetti, queste indicazioni trovano accoglimento in quanto l’agata viene consigliata in caso di affezioni del sistema nervoso centrale.
Metafisicamente, le frequenze emesse dell’agata sono meno intense e più lente rispetto ad altri cristalli, perciò la pietra dona un’influenza stabilizzante e rinforzante.
Soprattutto quella di colore blu, lavora con costanza nel mantenere un atteggiamento calmo, rilassato, proprio come farebbe una goccia d’acqua che cade con perseveranza su una roccia, plasmandola a poco a poco.
Ildegarda direbbe essere l’emblema e insegnamento della “discretio“, della moderazione.
È una pietra votata alla semplicità e quindi cerca di mirare al pensiero pragmatico. Ciononostante, non promuove l’azione, ma l’introspezione.
“[…] Renderà la persona abile e delicata. Dal momento che essa è nata dal fuoco, dall’acqua e dall’aria, rende più intelligenti“.
È quindi suggerita per chi tende ad agire d’impulso, senza riflettere troppo sulle proprie conseguenze o quando si tratta di persone che hanno bisogno di equilibrio attraverso scelte sensate. In amore, sul lavoro, in famiglia, per quanto concerne la salute o le amicizie.
L’agata, soprattutto quando è di colore blu, incoraggia la comunicazione e lo fa prima portando calma nei pensieri e, successivamente, esaltando le virtù interiori e creative della persona.
L’azione dell’agata verso l’ansia non è direttamente sul sintomo, ma va a innalzare le qualità opposte: l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità.
Una volta agito sulla psiche, di riflesso, agirà sul secondo cervello, ossia l’intestino. La somatizzazione dell’ansia, infatti, porta ad avere, per esempio, colite spastica (sindrome del colon irritabile).
In che modo la pietra interviene? Con la calma.
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L’agata può dunque essere associata alla terapia ildegardiana per il colon irritabile che prevede l’utilizzo di Artemisia Absinthium elisir e di Angelica gocce.
In definitiva, questa umile pietra ci porta ad accettare le cose che non è possibile controllare. Semplicemente ci dice: “È inutile che tu ti agiti. Accetta e riparti, con quello che hai, con i tuoi tempi. Riappropriati della tua vita”.