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"Gentesana", Cindy Fogliani - settembre 2017

Il contributo di Ildegarda di Bingen alla medicina del futuro.

Siamo un tutt’uno con l’universo che ci circonda: sulle basi di questa convinzione Ildegarda di Bingen ha basato la sua medicina che torna d’attualità; un convengo a Stresa approfondirà il perché.

Vita e opere di Santa Ildegarda di Bingen Santa Ildegarda di Bingen, badessa benedettina vissuta dal 1098 al 1179, è ultima figlia di una famiglia aristocratica, entrò in convento all’età di 8 anni e vi rimase fino alla morte, avvenuta all’età di 81 anni. Fu consigliera di papi, imperatori e dei potenti del suo tempo. Ildegarda è stata un genio assolutamente poliedrico, multiforme e originalissimo: mistica, scrittrice, veggente, musicista, drammaturga, linguista, filosofa, poetessa, consigliera politica, profetessa, naturalista, farmacista, guaritrice. Con la protezione di Bernardo di Chiaravalle e con l’autorizzazione di Papa Eugenio III, scrisse importanti opere profetiche e visionarie, alcune delle quali frutto di uno studio tanto approfondito quanto concreto della Natura e dei suoi impieghi in medicina, come il Liber Subtilitatum Diversarum Naturarum (Le sottili differenze delle diverse nature delle creature), in seguito diviso in Physica (Il libro della medicina semplice) e Causae et Curae (Il libro della medicina composta, che tratta delle cause delle malattie, dei loro segni e delle cure). Nelle sue opere Ildegarda rielaborò il patrimonio culturale dell’epoca, che trova le fondamenta nella tradizione ippocratico-galenica. Tema ricorrente era che il principio essenziale del corpo umano fosse il calore, a sua volta temperato dal freddo. Si pensava infatti che l’equilibrio tra caldo, freddo, secco e umido fosse alla base del benessere. Questo sistema si fonda sulla dottrina tradizionale dei quattro elementi o radici del mondo: Fuoco, Aria, Terra, Acqua di cui è costituito il creato e quindi l’uomo stesso. Quest’ultimo vive in virtù dei quattro umori che sono: bile gialla (flegma secco), bile nera o melanconia (flegma tiepido), sangue (flegma schiumoso) e flemma (flegma umido). Sulla base della proporzione con cui i quattro umori sono presenti nell’organismo e della prevalenza di uno di essi, si distinguono quattro diverse costituzioni fondamentali il bilioso, il melanconico, il sanguigno, il flemmatico). Ildegarda fornisce una descrizione di ciascuna distinguendone anche le diversità rispetto all’uomo e alla donna. Ildegarda trasmette un sapere profondo e una visione della realtà in cui Macrocosmo e Microcosmo sono strettamente interdipendenti, perfettamente integrati in un tutto armonico, sempre in movimento. Proprio per la corrispondenza di uomo e universo, inscindibilmente legati, il malessere dell’uno si ripercuote sull’altro, perciò nella visione ildegardiana per raggiungere o riacquistare il benessere psico-fisico, l’essere umano deve attingere le energie necessarie dal mondo circostante, essendo parte del tutto, giacché i suoi disturbi dipendono proprio dalla perdita di armonia con sé stessi e con l’ambiente esterno.
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