Il vero scopo dell’esistenza consiste nel riaccendere la memoria Dei, ovvero uscire dall’oblio per riscoprirci parte unica e autentica della Luce vivente.
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Trascrizione del podcast
Oggi è il 15 gennaio 2022 e stiamo vivendo sempre più in un’atmosfera che è a dir poco surreale, al di là di ogni possibile immaginazione.
In questo momento fatto di costrizioni e di smarrimento, emergono sempre più divisione sociale e l’evidente crollo di un sistema che ormai è superato da tempo.
L’esplosione di emozioni sempre più forti nelle persone non fa altro che far emergere un disagio che non riuscivamo a sentire, bloccati in condizionamenti, schemi, regole lontane dalle nostre più intime aspirazioni. Un disagio che cresce, fatto di paure e di incapacità a rendersi responsabili in primo luogo per la propria vita.
E allora ecco che oggi, pensando proprio a quello che sta accadendo, ho ritenuto opportuno richiamare alla mente il messaggio di Ildegarda attraverso i suoi simboli.
Ricordo che Ildegarda è una mistica, e come mistica parla attraverso simboli, perché tutto ciò che non possiamo vedere e non possiamo comprendere con la mente razionale, il simbolo ci aiuta ad intuire.
Nei suoi simboli più famosi che sono l’uovo cosmico e la ruota della mirabile visione, vengono rappresentati, con strati concentrici, gli elementi che compongono l’universo e tutto il creato.
Lo strato più esterno è una luce luminosa, la Luce Vivente, ovvero Dio che, in quanto luce, è energia che pervade tutto il Creato.
Al di sotto di questa Luce Vivente, c’è uno strato che Ildegarda definisce fuoco nero di analogo spessore. Dunque fuoco nero e fuoco luminoso sono vicini. Il fuoco , primo degli elementi spirituali,
si presenta al contempo come buio e luce. Perché?
Attraversare il buio è fondamentale per scoprire il vero significato dell’esistenza che è riattivare la Memoria Dei, ovvero riconoscersi come scintilla luminosa parte della Luce Vivente, dell’Uno. Il buio sono gli urti che la vita ci pone di fronte, funzionali al riconoscimento di noi stessi, all’autodeterminazione, all’espressione del proprio talento che solo può permetterci una vita di soddisfazione, gratitudine, armonia con se stessi e gli altri.
Sono urti che non portano alla distruzione ma alla trasformazione, all’elevazione o, detto in altro modo, al contatto con il proprio Sé.
Noi oggi stiamo vivendo un importantissimo urto collettivo, ma prima ancora di essere un urto collettivo, è un urto individuale ed è proprio così che dobbiamo viverlo, come un’importantissima opportunità che ognuno di noi ha per riconoscersi e affermare il proprio talento, per uscire da un sistema privo di valori, lontano da qualsiasi possibilità di costruire un tessuto sociale meritocratico, leale. Non è un’utopia ma per farlo occorre il coraggio delle proprie azioni.
L’opportunità che ci viene data è che oggi chi è coerente con i propri valori, può prendere decisioni che in altri momenti non avrebbe avuto il coraggio di mettere in atto. L’urto diventa, così, spinta propulsiva, il buio diventa funzionale alla luce.
Le stesse persone che sembrano smarrite, che si sentono vittime, hanno in realtà l’occasione di guardare o meglio di vedere dentro le proprie vite e scoprire che ciò che la pandemia ha distrutto, in realtà era già perso: un’amicizia mai davvero leale, un lavoro insoddisfacente, una relazione finita da tempo.
Ecco quindi che l’urto che stiamo attraversando acquista un significato diverso, un significato di ricchezza, di opportunità per la possibilità di riscattarci. Ovviamente non per tutti è così, dipende da noi.
Ecco perché Ildegarda pone al centro della ruota l’uomo. L’uomo è responsabile per sé stesso e per tutto ciò che gli è stato affidato, è l’uomo responsabile della sua salute, della sua salvezza.
Si proprio così, salute e salvezza insieme: per Ildegarda l’una è legata all’altra. La pandemia suggella questo imprescindibile legame: non si può vivere in salute se non si percorre la propria strada, il proprio progetto di vita. È così che il grande evento planetario che stiamo vivendo è una preziosa opportunità di salvare se stessi e di comprendere che salute non è solo cura ma guarigione, una guarigione fisica e spirituale.
Abbiamo oggi la possibilità di cominciare a credere in una nuova realtà, in un nuovo mondo e tutto è nelle nostre mani. Nulla è scontato: l’attraversamento del buio è faticoso, a tratti doloroso, ma nutrito dalla consapevolezza e dalla immensa gratitudine della bellezza che ci è stata donata.
E con questo quindi che vi lascio e vi do appuntamento al nostro prossimo podcast.