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Il significato ed il messaggio della cistite per Ildegarda.

Il significato ed il messaggio della cistite per Ildegarda.

La cistite è un segnale di intossicazione, paura ad aprirsi, rigidità nel far fluire la nostra vita. Che cosa ci sta dicendo il corpo?

La cistite è un’infiammazione della vescica urinaria causata da batteri. Per quanto una patologia non grave, risulta essere molto fastidiosa e quando protratta nel tempo e non curata, può causare danni renali.

I sintomi della cistite più comuni sono: 

  • comparsa di bruciore e dolore durante la minzione
  • stimolo frequente a urinare, anche se vengono espulse poche gocce
  • dolore sordo al basso ventre
  • urine concentrate e maleodoranti
  • possibile comparsa di sangue nelle urine

La causa che porta alla cistite

La stragrande maggioranza delle cistiti è di origine batterica. Microrganismi quali l’enterococcus, il proteus mirabilis o l’escherichia coli sono presenti fisiologicamente nell’intestino ma, per motivi di sovrannumero o per scorrette pratiche igieniche, transitano in vescica, risalendo dall’uretra, il condotto da cui fuoriesce l’urina. 

Questo tubicino nelle donne è lungo appena 3-5 cm, contro i 13-16 cm negli uomini. Per tale motivo, le donne sono più inclini alla cistite perché i batteri risalgono con più facilità e si annidano meglio.

Altri fattori che concorrono a facilitare l’insediamento dei batteri in vescica e che portano alla sua infiammazione possono essere: 

  • alimentazione troppo ricca di zuccheri
  • l’abuso di detergenti intimi troppo aggressivi, che alterano il pH vescicale e riducono le fisiologiche difese dell’organismo
  • l’abuso di farmaci, come gli antibiotici
  • la stitichezza cronica
  • una vita sessualmente e smoderatamente attiva
  • la menopausa
  • l’utilizzo di abbigliamento intimo non di cotone e/o pantaloni troppo stretti
  • scarsa assunzione di liquidi 
  • il trattenere troppo a lungo l’urina

La conferma dagli esami

Oltre ai sintomi, la diagnosi si basa sui responsi dell’urinocoltura con conteggio delle colonie batteriche sviluppate e dell’antibiogramma, che permette di verificare l’eventuale sensibilità ai vari antibiotici dei batteri riscontrati.

La cistite vista con gli occhi delle emozioni

Tutti i disturbi dell’organismo vanno letti, secondo Ildegarda, nel loro significato invisibile che è la dimensione più importante, quella che diventa opportunità di conoscenza del proprio mondo interiore.

Anche la cistite va letta dunque nella sua dimensione invisibile ovvero nel suo legame con le emozioni e il sentire

Dice Ildegarda: “La vescica dell’uomo raffigura la portata dei fiumi che scorrono nelle varie parti della terra; come, infatti, essa riceve ed espelle le acque del ventre, così anche i fiumi ora si ingrossano ora si assottigliano, e irrigano la terra”.

Come la vescica dell’uomo riceve ed espelle l’acquosa umidità del corpo, e come i fiumi con il loro ingrossarsi e decrescere bagnano tutta la terra, così l’anima vittoriosa, le cui forze si dilatano nel bene e si assottigliano nel male, governa il corpo secondo i precetti di Dio, accogliendo il bene ed espellendo il male”.

Una vescica infiammata è dunque segno di un’incapacità ad eliminare ciò che fa male al nostro corpo, a far sì che l’acqua purificatrice fluisca, così come il corpo è nutrito e reso vitale dall’umidità dell’anima.
La cistite è dunque un segnale di intossicazione, di trattenimento, di paura ad aprirsi, di rigidità nel far fluire la nostra vita. È la sensazione di sentirsi minacciati. È il timore che diventa alla fine debolezza fisica e psicologica verso l’altro. (simboleggiata dall’infiammazione batterica).

Che cosa ci sta dicendo il corpo?

Dunque, quei batteri, che normalmente popolano l’intestino, da amici diventano ostili se invadono una zona intima: rappresentano le persone a noi vicine che vediamo come minaccia per la nostra vita intima, privata.

Nella menopausa la ricorrenza della cistite è legata certamente ad una carenza di estrogeni e ad una concomitante stitichezza.
Nella donna in questa delicata fase della vita, tuttavia, c’è spesso una debolezza psicologica che diventa anche debolezza del sistema immunitario.
La donna in menopausa certamente si sente spesso più debole e accentua il suo atteggiamento difensivo.
La cistite provoca uno stimolo frequente a urinare, anche se vengono espulse poche gocce. Rappresenta la volontà inconscia di marcare il territorio in modo protettivo.

Come risolvere la cistite?

Vediamo ora alcune soluzioni per far curare la cistite e possibilmente prevenirla. È bene intervenire il più rapidamente possibile sull’infiammazione, perché se l’infezione si estende anche ai reni, ovviamente la problematica si complica.

Alle prime avvisaglie, consigliamo di bere tanti liquidi. Che sia acqua o, meglio ancora, tisane, è importante seguire le “tre D”: drenare i ristagni, depurare e disinfettare la vescica.

Via libera, quindi, alla tisana a base di finocchio. Della pianta scrive Santa Ildegarda, “Riduce i succhi cattivi e le putredini“. La tisana risulta essere, così, depurativa con attività antinfiammatoria. Molto lenitive sono le tisane di malva e calendula.

Infatti, gli antociani e i tannini presenti nella malva sono i principi attivi che svolgono l’azione antinfiammatoria, mentre le proprietà lenitive della calendula placano i fastidi e le irritazioni.

Fondamentale è apportare delle modifiche al proprio regime alimentare. Occorre eliminare il consumo di zuccheri che favoriscono la  proliferazione dei batteri e dell’infiammazione poiché  diminuiscono la capacità dei globuli bianchi di combattere i batteri.

Almeno in fase acuta andrebbero fortemente limitati anche alcool, caffè, latticini e insaccati.
Per le spezie, sono sconsigliate il peperoncino, il pepe e tutti gli alimenti piccanti perché peggiorano la sintomatologia legata al bruciore.

Gli alimenti da prediligere sono, invece, quelli ricchi in fibre e i cereali integrali come avena e farro. Inoltre, un’alimentazione abbondante in frutta e verdura di stagione apporta sali minerali, aiuta la diuresi e contrasta l’adesione dei batteri alle pareti della vescica.

Ci riferiamo, a seconda della stagione, alle verdure a foglia verde, ai cetrioli, all’ananas, all’anguria, ai finocchi e ai mirtilli.

Il rimedio di Thesaura Naturae contro la cistite

Santa Ildegarda di Bingen utilizzava l’ortica per “Purificare lo stomaco e allontanare il muco nocivo“.

Le funzioni disinfettanti della pianta, lenitive e antiacide, sono dovute al contenuto elevato di sali minerali, tannini, fitosteroli e scopoletina. L’ortica indebolisce i batteri e bilancia il rapporto acido-basico vescicale.

In passato, era comune credere che l’ortica vantasse proprietà magiche, ossia di tenere lontane le persone sgradite e di assorbire la negatività. Quindi, sotto l’aspetto simbolico, possiamo dire che allontani non solo i batteri nocivi, ma anche le energie dissonanti.

Per un’efficacia ancora più mirata, insieme all’ortica, il rimedio naturale Urtica di Thesaura Naturae è potenziato da altre piante come l’uva ursina e il mirtillo rosso, noti per le loro proprietà antisettiche e di contrasto alle infiammazioni urinarie. 

Completa l’azione della riduzione della carica batterica la betulla, famosa pianta dalle proprietà drenanti, diuretiche, antisettiche e antinfiammatorie.

Contribuisce, inoltre, all’equilibrio dei fluidi perché agisce a livello renale per azione acquaretica e depurativa che a livello interstiziale.
Una valida cura ildegardiana contro la cistite, prevede l’utilizzo di Artemisia Absinthium elisir per contrastare l’infiammazione del tratto gastroenterico e della mucosa vescicale.

L’assenzio ha inoltre una importante attività antisettica ed antibatterica, risultando fondamentale in associazione al rimedio specifico Urtica. Da ultimo l’Artemisia Absinthium elisir è in grado di dare forza psicologica ed energia renale.

L’ambra, Custode del Sé

Ricercata, raffinata e avvolgente, con i suoi colori caldi, l’ambra è una resina temprata dai secoli, dura fuori, ma dal cuore tenero.

Calda al tatto, assorbe le energie dissonanti e rafforza la fiducia in se stessi. Risulta così utile per chi vuole rafforzarsi nel rapporto con gli altri.

Promuove, inoltre, la propria natura solare ovvero espansiva verso l’altro: alimenta la fiducia in se stessi. Per tali ragioni, l’ambra è il Custode della parte più autentica e luminosa di noi, il nostro Sé.

A livello fisico, in cristalloterapia, viene utilizzata per riequilibrare l’energia di stomaco proprio all’altezza del plesso solare.

Vanta  proprietà antisettiche, è utile contro le malattie infettive e le infezioni batteriche come, appunto, la cistite. L’ambra può aiutare in tutte le forme di  infiammazione o dolori, Santa Ildegarda così scrive:

Chi ha difficoltà a urinare, al punto da non poter emettere l’urina, immerga per un giorno l’ambra nel latte di mucca o di pecora, ma non di capra. Il secondo giorno lo tolga, faccia riscaldare quel latte e lo beva. Lo faccia per cinque giorni: scioglierà l’urina nel proprio corpo“.

Ildegarda usa un verbo particolare: “sciogliere”. Quando un qualcosa è rigido e freddo può essere “sciolto” col calore. Di solito, inoltre, quando avvertiamo del freddo nel nostro corpo, percepiamo anche del dolore perché il freddo tende a contrarre.

Ecco, quindi, che il calore insito nell’ambra, scioglie il dolore, smuove i ristagni, elimina ciò che non ci è più utile né funzionale.

Con l’ambra è possibile anche lavorare sul dolore passato e non ancora integrato. In questo modo, porta luce e serenità in quelle parti della nostra anima che necessitano di ascolto e compassione.

Scopri il rimedio naturale Urtica.

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